Rinasce la Fenice

Ho assistito in diretta all’inaugurazione della rinata enoteca La Fenice”. In realtà cambia la gestione ma l’impianto sembra lo stesso. Qualche tavolino in più davanti al banco dei cicchetti, forse provvisorio, qualche faccia nuova tra le ragazze che distribuiscono i vassoi di prelibatezze ma il personale dovrebbe rimanere più o meno quello di prima. Quindi? Quindi cerchiamo di aspettare un po’ di giorni prima di approfondire il cambiamento. Cinquantadue anni dei “Danesin” rappresentano una bella fetta di gentilezza e di storia per Mogliano, una tradizione saporita sia per gli avventori della semplice ombra (un euro e mezzo) sia per la sofisticata cena insieme agli amici.

In una prossima occasione speriamo di avere l’occasione di fare delle domande al nuovo gestore dell’impresa, il signor Lai, che coordina una catena di ristorazione, ci hanno detto sette locali, di cui il più famoso è sicuramente le Beccherie”, tempietto gastronomico di Treviso che si vanta tra l’altro di essere la (una) culla del Tiramisù. Quali domande gli faremo se ci darà la possibilità? Se il locale “storico” di Mogliano manterrà le caratteristiche di adesso. Un banco di stuzzichini e di ombre buone e nello stesso tempo un ristorante con la doppia clientela, quella impiegatizia nella sosta lavoro a pranzo e quella più ricercata della cena. Una duplice identità in equilibrio con una divisione generazionale: un pubblico maturo al banco e una clientela più giovane (ma neanche tanto) ai tavoli, magari anche in orario serale. La nuova gestione manterrà questa linea o scivolerà lentamente verso un’altra modalità? Sceglierà un pubblico giovanile optando verso l’aperitivo spinto? Oppure virerà verso la ristorazione magari accentuando i caratteri tradizionali del menù proposto? Ipotesi.

Questa inaugurazione, straripante e gioiosa, non sono riuscito nemmeno a carpire un assaggino, ci dà però la stura per fare un paio di riflessioni, una locale e una un po’ più generale.

La prima. Mogliano da qualche anno sta diventando un piccolo fenomeno nel settore del ristoro specie in quello riguardante il pubblico giovanile. Basta fare una passeggiata serale di venerdì o sabato e vedrete una folla di ragazze e ragazzi brindare, ascoltare musica e spostarsi con disinvoltura da locale a locale. Un divertimentificio nemmeno bloccato dai lavori invasivi per la nuova piazza. Treviso e Mestre rosicano. Durerà? Sarà un fenomeno solo positivo o ci porterà anche gli oneri disordinati della movida? E perché è successo proprio a Mogliano?

Passiamo a una seconda considerazione più generale. Sapete quanti sono i locali in provincia? Sono 5277. Tanti, tantissimi se pensate solo all’occupazione che generano, ancora di più se pensate all’indotto. Un’altra nota statistica, la rogna del Covid è stata ampiamente superata, il numero di locali chiusi durante la crisi è stato rimpiazzato.

È cambiato qualcosa però. Sono diminuiti i bar classici, sono aumentati quelli che offrono anche una ristorazione, magari minima. Il numero di lavoratori che pranzano fuori è in costante aumento. Inoltre è aumentata la quantità delle catene, più locali che fanno capo ad una stessa gestione o proprietà. Risparmio nei rifornimenti, nei servizi, nella manodopera. È il caso proprio della Fenice. Fermiamoci qui.

Manca l’intervista e manca pure un generoso assaggio dei “cicheti” o di ombre al banco. A un euro e cinquanta?

Otello Bison
Otello Bison scrive a tempo pieno dividendosi tra narrativa e divulgazione storica. Collabora al “ILDIARIOONLINE.IT” su temi ambientali e locali.

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