Il 2 luglio 1937, un bimotore Loockheed Electra decolla da Lae in Nuova Guinea con destinazione l'isola Howland, una striscia piatta di terra lunga due chilometri e larga 500 metri distante 4.113 chilometri in mezzo all’oceano Pacifico. Non ci arriverà mai. Scompariva così senza lasciare tracce Amelia Earhart, una delle più famose aviatrici degli anni Trenta, nel tentativo di compiere il giro del mondo in aereo.

Nata il 24 luglio del 1897 ad Atchison in Kansas, Amelia si innamorò perdutamente del volo all’età di 23 anni quando per la prima volta salì a bordo di un biplano per un breve giro turistico sopra Los Angeles. Cominciò così a frequentare le lezioni di pilotaggio e un anno dopo acquistò un piccolo aeroplano con il quale stabilì il primo dei suoi record femminili, salendo a un’altitudine di 14.000 piedi (circa 4.300 m).

La sua grande occasione arrivò il 17 giugno 1928 quando venne arruolata nell’equipaggio formato dal pilota Wilmer Stultz e dal co-pilota e meccanico Lou Gordon, a bordo di un trimotore Fokker F.VII denominato Friendship (amicizia) per una trasvolata atlantica, appena un anno dopo la straordinaria impresa di Lindbergh. Quando l’idrovolante ammarò in Galles ventuno ore dopo la partenza da Terranova, nonostante ad Amelia non fosse mai stato consentito di pilotare, la protagonista dell’impresa divenne subito lei in quanto prima donna della storia ad aver attraversato in volo l’Atlantico, tanto che venne subito soprannominata Lady Lindy in riferimento a Charles Lindbergh, al quale assomigliava anche fisicamente.

Earhart si rifece come pilota il 21 maggio del 1932 quando con un monoplano monomotore Lockheed Vega impiegò quattordici ore e cinquantasei minuti per volare da Terranova a Londonderry nell’Irlanda del Nord diventando la seconda persona dopo Lindbergh ad attraversare l’oceano Atlantico in solitaria. Ma ad Amelia non poteva bastare e il 24 agosto 1932 fu la prima donna ad attraversare in volo gli Stati Uniti senza scalo, partendo da Los Angeles e arrivando a Newark (New Jersey) e successivamente la prima ad attraversare il Pacifico, da Oakland in California ad Honolulu nelle Hawaii.

Ma la grande impresa che l’avrebbe consegnata alla storia stava per arrivare: compiere il giro del mondo in aereo seguendo una lunghissima rotta equatoriale di almeno 47.000 chilometri! Grazie a un finanziamento della Purdue University dell’Indiana, della quale Earhart faceva parte come consigliere per la carriera femminile e consulente tecnico per il Dipartimento dell’Aeronautica, nel luglio del 1936 si fece costruire dalla Lockheed Aircraft Corporation un L-10 Electra, monoplano bimotore interamente metallico modificato nella fusoliera per ospitare una maggiore quantità di carburante. Dopo un primo tentativo fallito per un incidente al carrello in decollo nel marzo del 1937, Amelia e il marito George P. Putnam raccolsero ulteriori fondi per un secondo tentativo che prevedeva questa volta di circumnavigare il globo da occidente a oriente, un cambio di rotta  dovuto alle mutate condizioni atmosferiche lungo l’itinerario previsto inizialmente.

Come navigatore Amelia scelse il capitano Fred Noonan che vantava una grande esperienza sia nella navigazione marittima sia in quella aerea avendo per primo tracciato molte rotte commerciali attraverso l’Oceano Pacifico. L’aeroplano partì da Miami il primo giugno 1937 e, dopo diverse tappe in Sud America, in Africa e nell’Asia sudorientale, atterrò a Lae, in Nuova Guinea il 29 giugno 1937 dopo aver percorso 35.000 km: a questo punto restavano ancora da superare 11.000 km sopra il Pacifico.

Il 2 luglio 1937, a mezzanotte, Earhart e Noonan decollarono da Lae con l’Electra sovraccarico di carburante per raggiungere l’isola Howland dove si trovava il cutter della Guardia Costiera americana Itasca con l’incarico di comunicare con l’aereo di Amelia e guidarlo fino all’isola.

Ma a causa di una probabile serie di errori di valutazione e della insufficiente potenza degli apparati di trasmissione dell’epoca, l’avvicinamento finale a Howland mediante navigazione radio non ebbe successo. Alle 7:42 del 2 luglio, Amelia trasmise: “Dovremmo essere sopra di voi, ma non riusciamo a vedervi ma il carburante si sta esaurendo. Non siamo riusciti a raggiungervi via radio. Stiamo volando a 1000 piedi”.

Alle 7:58 comunicò che non sentiva l’Itasca e chiese di ricevere segnali vocali così da poter tentare di trovare la posizione via radio. Non essendo in grado di inviare segnali vocali alla frequenza richiesta la nave americana mandò invece segnali in codice Morse che Earhart confermò di aver ricevuto senza però essere in grado di determinare la loro direzione. Nella sua ultima trasmissione conosciuta alle 8:43, Earhart disse «Siamo sulla linea 157 337.

Ripeteremo questo messaggio a 6210 kHz. Attendete» e pochi momenti dopo sulla stessa frequenza comunicò “Stiamo volando in linea nord e sud”. Poi più nulla. Per un certo periodo di tempo l’Itasca utilizzò le sue caldaie per emettere fumo in modo da rendersi visibile all’aereo ma senza risultato. Il bimotore di Amelia Earhart e Fred Noonan non raggiunse mai l’isola Howland e se ne persero completamente le tracce.

La notizia fece subito il giro del mondo e lo stesso presidente Roosevelt autorizzò delle imponenti ricerche con navi e aerei che però, dopo aver ispezionato una superficie di 250.000 miglia quadrate di oceano, vennero sospese il 18 luglio. Nel corso degli anni si fecero numerose ipotesi sulla sparizione dell’Electra di Amelia e la conclusione più probabile fu che calcoli di navigazione errati da parte di Fred Noonan avessero portato l’aereo a mancare l’isola ed esaurire il carburante sopra l’immensità del Pacifico. Scompariva così nel nulla una delle più grandi figure di aviatrici tra le due guerre, donna impavida sempre alla ricerca di superare i propri limiti e soprattutto profondamente convinta delle potenzialità enormi del mezzo aereo. La storia le avrebbe dato ragione.

Renzo De Zottis
Renzo De Zottis é nato a Treviso il 9 settembre 1954 e da qualche anno ha lasciato l'insegnamento nella scuola media. Collabora da lungo tempo con svariati mensili occupandosi prevalentemente di argomenti di carattere storico. Ha inoltre al suo attivo diversi servizi fotografici per le maggiori testate nazionali di automobilismo storico ed é stato addetto stampa in diverse manifestazioni internazionali del settore. Fa parte del direttivo dell'Unitre Mogliano Veneto e da almeno un ventennio svolge conferenze per questa associazione e per l'Alliance Française di Treviso.

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