Molti di noi in questi primi giorni del 2025 sono impegnati nel fare un elenco di buoni propositi e progetti per questo nuovo anno. Se la maggioranza degli adulti [oltre il 90%] rimugina strategie per un cambio di passo in nome di uno stile di vita migliore, solo il 9% ci riesce. Che il 91% dei compilatori di liste fallisca è dunque un dato di fatto e lo dimostra un recente Studio realizzato da Max Fisher, del college of business della The Ohio State University at Newark che, insieme a Scott Rogers, docente di giurisprudenza della Miami University e direttore del curioso programma ‘Mindfulness in Law’ hanno fatto le pulci ai comportamenti umani di fronte al cambio di anno. Qui cinque suggerimenti dei due studiosi per raggiungere i propri obiettivi in azienda e nella vita privata [incluso l’ottimismo di fondo].

  • Come diventare ottimisti?

L’ottimismo è contagioso, spiegano gli esperti. Trascorrere del tempo con persone che vedono il bicchiere mezzo pieno, e si sentono autorizzate a riempirlo quando è vuoto, può influenzare positivamente la propria prospettiva.

  • 𝐎𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐥’𝐨𝐭𝐭𝐢𝐦𝐢𝐬𝐦𝐨, 𝐧𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐦𝐚 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢

I fallimenti delle liste dei buoni propositi arrivano nel giro del primo mese del nuovo anno. Perché accade? Perché si basano sul pensiero “tutto o niente”, puntando alla perfezione. La rigidità può rapidamente portare al burnout [stress correlato al lavoro ripetitivo]. Quindi: non darsi obiettivi vaghi o irrealistici.

  • I 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐮𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐚𝐥𝐠𝐨𝐧𝐨

Quando i nostri obiettivi provengono da fonti esterne, siamo meno intrinsecamente motivati a perseverare con essi. Gli obiettivi allineati con i tuoi valori fondamentali hanno molte più probabilità di successo chiosano gli autori. Prendersi del tempo per chiedersi perché questo obiettivo è importante.

  • 𝐅𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚

Una lista di buoni propositi da sola non basta; serve un sistema. Senza un piano strategico chiaro, come studiare la materia che ci interessa e ritagliarsi del tempo per leggere, è difficile raggiungere l’obiettivo.

  • 𝐃𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧za dallo smartphone e dallo 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞, 𝐫𝐢𝐝𝐮𝐫𝐥𝐢 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚 𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢

Nel mercato del lavoro oggi convivono quattro generazioni: i cosiddetti Baby Boomer o Boomer [nati tra il 1946 e il 1960], i Gen X [nati tra il 1961 e il 1979], i Gen Y o Millennial [nati tra il 1980 e il 1996] e i Gen Z o Centennials, i più giovani [nati tra il 1997 e il 2012]. In cima alla lista dei buoni propositi dei Gen X e dei Boomers c’è quello di uscire dalla dipendenza dallo smartphone. L’uso problematico dello smartphone influenza le belle promesse per il nuovo anno perché ha effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni. Un consiglio semplice e concreto? Stabilisci una “zona smartphone free” a casa, come la camera da letto o il tavolo da pranzo, per favorire momenti di qualità e disconnettersi gradualmente. Inizia con piccoli passi, ad esempio 30 minuti di pausa digitale al giorno, usando il tempo per altre attività che ti piacciono. L’obiettivo non è eliminare lo smartphone, ma imparare a gestirlo con consapevolezza. Buon 2025 a tutti voi!

Gianni Milanese
Sono nato a Mogliano Veneto nel 1946. Dopo una lunga carriera militare mi sono dedicato alla libera professione come Consulente di Direzione ed Organizzazione, attività che ancora oggi svolgo con grande passione nell’ambito dello Studio Milanese®. Scrivere rappresenta per me un hobby come il Nordic Walking, la Barca a vela, la musica Jazz e l’impegno nel Volontariato. Ho scritto alcuni racconti lunghi e numerose poesie. Ma, fondamentalmente, quando mi metto alla tastiera lo faccio per me stesso e per chi sa ancora accendere la miccia dei sentimenti cioè per coloro che soffrono o gioiscono e che, come me, nello scrivere vivono una seconda vita. In tale ottica la mia scrittura non può essere giudicata come scontata, perché l’esistenza non lo è mai. Secondo me un racconto per toccare le corde deve essere dolceamaro come appunto lo è la vita. Dal 2021 collaboro con il mensile di attualità, cultura e società L’ECO di Mogliano e con altri periodici [Trevisani nel Mondo, D&V…]. Vivo e lavoro a Villorba, ridente cittadina a nord di Treviso, nel comprensorio del Parco naturalistico del fiume Storga.

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