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Durante il turbolento periodo della dominazione austriaca, Mogliano si trova ad affrontare una serie di sfide economiche e sociali, accentuate dall’incursione dell’esercito austriaco oltre l’Isonzo nel 1809. L’armata francese, dopo aspri combattimenti, si ritira oltre l’Adige, lasciando dietro di sé un territorio devastato e impoverito.

Il Responsabile della Deputazione di Mogliano, Adami, si trova a fronteggiare una difficile situazione economica e sociale. Nonostante la caduta di Napoleone e il ritorno dei precedenti ordinamenti monarchici, il governo austriaco decide di mantenere il sistema amministrativo napoleonico, riconoscendone l’efficienza.

A partire dal 1813, la Municipalità di Mogliano è costretta a sostenere enormi spese a credito per varie necessità, senza ricevere alcun rimborso dal Governo.

Dopo Adami, Francesco Rubinato e Luigi Albrizzi si succedono come primi cittadini, ma l’amministrazione del territorio si rivela estremamente difficile. Albrizzi chiede la collaborazione dell’ex sindaco Rubinato e dei parroci, ma l’instabilità generale e la scarsa cooperazione rendono il suo impegno poco produttivo.

Nel luglio del 1815, Giacomo Vanest, già sindaco durante il periodo francese e fervente sostenitore di Napoleone, diventa il nuovo primo cittadino del paese sotto il dominio austriaco. Vanest si trova a ereditare una situazione economica comunale disastrosa.

Nello stesso anno, autorità, esercenti e possidenti locali promuovono la ripresa del mercato settimanale, interrotto a causa delle guerre. Tuttavia, la scelta di tenere il mercato la domenica, sebbene necessaria per consentire la partecipazione dei contadini, genera controversie con i parroci, che lamentano la distrazione dei fedeli dal precetto festivo e dalla vita parrocchiale. Nonostante le richieste per la soppressione del mercato domenicale, l’amministrazione austriaca rimane inflessibile.

Fonti:
Il Mondo Novo – Mogliano 1797-1814 – Ennio Tortato – 2021.
Il morbo infuria, il pan ci manca - Mogliano 1848-1849 – Ennio Tortato – 2019.

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