Signor Ministro, posso farle una domanda sfacciata, ma molto pertinente? Come mai non fa sentire la sua voce nell’occasione dello scandalo successo al Beccaria di Milano, carcere per minori, all’interno del quale sono state registrate torture, umiliazioni e violenze sui detenuti, minori affidati alla struttura per il loro recupero e rieducazione?

 Un’inchiesta della procura di Milano porta alla luce infatti: “un sistema consolidato di violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni e pestaggi” che in riassunto si possono definire “violenza gratuita e generalizzata” (gip Stefania Donadeo).

Come mai le sono venuti in mente i test attitudinali “preventivi” per i magistrati e non provvede oggi come minimo a vararli immediatamente per gli agenti di custodia in genere ma soprattutto, per ovvie ragioni,  per i carceri minorili? Non le viene il dubbio che potrebbero essere identificati qui attraverso particolari test (che esistono) i tratti di sadismo e incapacità di usare i freni inibitori (“inclinazione alla violenza” e “assoluta incapacità di autocontrollo”) che invece nulla avrebbero a che fare con i magistrati?

Per fortuna che sono state installate le telecamere e sono state avviate le intercettazioni che fra l’altro hanno svelato le “coperture e le relazioni di servizio false, insieme ad un silenzio omertoso”, (da parte  dell’ex comandante) nei confronti dei responsabili . Le ricorda qualcosa Ministro questo ultimo passaggio?

Mi scuso per questo ardire ma io sono una vecchia dirigente scolastica in pensione e alla luce di ciò che sta accadendo in modo così diffuso oggi tra i giovanissimi mi preoccupo molto non solo della loro formazione ma anche del problema che sta emergendo spesso tra i preadolescenti che soffrono sempre più frequentemente di DIS-REGOLAZIONE EMOTIVA e di un disagio diffuso che si manifesta con UNA RABBIA IRRAGIONAVOLE E INCONTROLLABILE…Come mai?

E invece di affrontare il fenomeno per contenerlo e andare alle radici per offrire una rieducazione adeguata (in primis con l’educazione in famiglia e poi a scuola ovviamente) infine all’interno delle Istituzioni di cui stiamo parlando, ci prendiamo la licenza di dare noi adulti questi esempi?

Andiamo oltre al grido di dolore e smettiamo di escogitare modalità solo “punitive” (come il recente voto in condotta) e AUTOINTERROGHIAMOCI tutti un po’ di più…

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