Autunno: tempo di lavori in giardino. Vi piaccia o no, se non li fate, abbandonando il cellulare, il tablet, lo schermo del computer o i videogiochi che vi tengono incatenati fisicamente e mentalmente per dodici ore al giorno, un bel giorno vi sveglierete e al posto del piccolo, grazioso giardino che tanto avete amato, vi troverete al cospetto di una foresta tropicale, popolata di serpenti pitoni e di tigri (è infatti la vegetazione che determina la fauna).

Accade anche questo ai tempi del riscaldamento globale, pardon del global warming.

Stiamo scherzando, ovviamente ma solo per tenere desta la fantasia dei nostri quattro lettori (dei sette che avevamo nel numero precedente, tre sono morti di vecchiaia a 105 anni, ma bisogna andare avanti).

In realtà è nostra ferma intenzione parlarvi di come trasformare il vostro scialbo ed esotico giardino mummificato di sempreverdi in un piacevolissimo habitat per umani, come tale ricco di biodiversità, di colori e di profumi. Sempre se tutto questo, cari Lettori, siete in grado di percepirlo.

Ebbene i nostri giardini, che di solito equivalgono a deserti del Sahara in cui in luogo della sabbia abbiamo realizzato un prato all’inglese, possono ospitare vita selvatica e somigliare pertanto a quel frammento di selva domestica che sempre abbiamo sognato.

È sufficiente, allo scopo, dotarli di piccoli habitat accessori, tali da offrire opportunità d’insediamento alla piccola fauna che può vivacizzarne la vita nell’arco delle quattro stagioni della tradizione (augurandoci che queste stesse vengano confermate) con colori, musiche e voli.

Cominciamo con gli insetti, che sono tra le componenti faunistiche del giardino, le più importanti in termini ecologici e le più interessanti in termini estetici. Realizzare una “casetta degli insetti”, con una cassetta di legno dotata di due spioventi per la pioggia e riempita di pigne, stecchi, cannucce, paglia e altri materiali naturali impilati, in modo tale da creare interstizi di rifugio, consentirà di incrementare sensibilmente le presenze di insetti pronubi e non solo.

Lo stesso vale per il composter, in cui smaltire fogliame, residui di frutta e detriti vegetali, che collocato in un angolo del giardino ospiterà larve di Cetonia dorata e di numerose altre specie, compresi i preziosi lombrichi. Ma assai utile può rivelarsi un piccolo cumulo di mattoni, accatastati in modo tale da lasciare qualche interstizio e che diventerà habitat di rifugio di ragni, di lucertole e di rospi. Se poi arriva anche qualche biscia, tanto meglio: vi divertirete a vederla crogiolarsi al sole in termoregolazione o a guizzare verso il rifugio quando vi avvicinate.

Per gli stessi rettili e anfibi, ma anche per gli insetti xilofagi è assai indicata la collocazione in un angolo del prato, magari verso la siepe, di una o più ceppaie di albero, in modo tale da creare interstizi con funzione di tana. In questo caso sarà innanzitutto il Riccio a prenderne possesso.

Per gli uccelli, invece, funzionano egregiamente le cassette nido, altrimenti chiamate “covatoi artificiali”.

Queste stesse, costruite in legno grezzo, spesso e non trattato, potranno ospitare le covate della Cinciallegra e del Pigliamosche. Se poi si allarga leggermente il foro di accesso giungeranno i passeri e lo Storno comune, mentre la Civetta esige un covatoio a tubo, disposto in modo orizzontale tra i rami degli alberi, dotato di un centimetro di segatura all’interno e con foro di almeno cinque-sette centimetri di diametro.

A proposito, comunque, di covatoi non dobbiamo dimenticare che possiamo collocare in giardino anche quelli per i preziosissimi pipistrelli. Covatoi di forma diversa, per cui in internet si trovano tutte le informazioni necessarie, compreso il sito della Regione Veneto, dove queste scatole vengono chiamate Bat-box (anziché casete da notui, perché come si sa i Veneti parlano più l’inglese del loro dialetto).

Concludiamo il nostro sommario elenco di habitat accessori consigliando un piccolo stagno, in cui collocare una pianta di Ninfea bianca e qualche gambusia. Solo per sentir cantare le raganelle quando si approssimano i temporali estivi e per ammirare il volo delle libellule.

Buon giardino a tutti.    

Michele Zanetti
Michele Zanetti vive vicino alle sponde del Piave e di acque, terre, esseri viventi si è sempre occupato. Prima come "agente di polizia provinciale" e adesso come naturalista a tutto tondo. È stato il cofondatore di un attivo centro didattico "il Pendolino" , ed è l'autore di una cospicua serie di libri su temi ambientali di cui è anche capace illustratore. ha intrapreso anche la via narrativa in alcune pubblicazioni recenti.

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