Il 7 novembre avrà inizio la quarta edizione di GEOSTORIE – Mogliano incontra il mondo dal titolo “terre di confine” dove per confine non si intende solo quello territoriale ma anche quello mentale.
La rassegna, organizzata dall’associazione OMEGA aps, avrà inizio giovedì 7 novembre con il giornalista Raffaele Oriani, che presenterà il suo libro “Gaza, la scorta mediatica”, il cui sottotitolo recita: “come la grande stampa ha accompagnato il massacro e perché me ne sono chiamato fuori”. Il 7 ottobre 2023 un orrendo massacro compiuto dai miliziani di Hamas sconvolge Israele, che reagisce attaccando la striscia di Gaza. L’attacco di Israele travolge case, scuole, ospedali e la vita di civili con un vero e proprio genocidio. Mentre l’opinione pubblica è sempre più sgomenta di fronte a questi eventi, Raffaele Oriani ex collaboratore del Venerdì di Repubblica si pone la domanda: “sin dalle prime settimane di bombardamenti, ho avuto questa sensazione, credo corretta: noi stampa libera dell’Occidente abbiamo in mano l’interruttore per fermare o mitigare i massacri. E non lo stiamo usando”.
La rassegna proseguirà il 14 novembre con Luca Leone, giornalista free lance che da 30 anni segue le vicende dei Balcani e in particolar modo della Bosnia Erzegovina. L’autore ci presenterà il volume “Chiacchiere tra cadaveri etnicamente diversi”, in cui Luca abbandona i libri di reportage degli anni precedenti e si cimenta in una prosa in versi, in cui può dar sfogo alle emozioni, alla rabbia che ha visto in Bosnia.
Il 21 novembre, invece, sarà la volta di Gianfranco Bettin, che presenterà il volume di Alexander Langer “La scelta della convivenza”, in cui sono riportati scritti di Alex che vanno dal 1986 al 1995 anno della sua morte. In questi scritti incombe la drammaticità della guerra nei Balcani, di cui fu testimone nei suoi viaggi alla ricerca di una strada per riportare la pace in quelle terre.
L’ultimo incontro sarà il 28 novembre con Enzo Nucci, corrispondente per la RAI per l’Africa subsahariana, che presenterà il suo libro dal titolo “Africa contesa!” il cui sottotitolo recita: la risposta del continente all’assalto delle superpotenze. Africa, dove ora, oltre alle tradizionali superpotenze (Usa, Russia e Cina), entrano in scena anche altri attori come la Turchia e i paesi arabi.