Le feste di Natale sono un momento magico per i bambini, ma impegnativo e frenetico sia per gli insegnati che per i rappresentanti di classe, ma ne vale davvero la pena.
Natale è appena trascorso, ma già da qualche settimana si respirava aria di festa anche nelle scuole Silvia Sartori e Francesco Baracca di Settimo di Pescantina, in provincia di Verona. Le aule erano addobbate per l’occasione e i bambini, già da un po’, facevano le prove insieme alle maestre per la recita di Natale.
Infatti, non c’è Natale senza le tradizionali recite scolastiche ed entrambi gli istituti non hanno mai deluso le aspettative. Ogni anno le insegnanti preparano spettacoli coinvolgenti ed emozionanti che vedono i bambini cantare, recitare e ballare con entusiasmo.
La preparazione delle recite è un’occasione non solo per valorizzare i talenti di ciascun alunno, ma anche per trasmettere il vero spirito natalizio fatto di condivisione impegno e gioia. Si cantava a scuola, ma non solo; a casa si provavano le canzoni senza sosta. Fare brutta figura con mamma e papà non era proprio pensabile.
Non tutti sanno, però, che anche le rappresentanti di classe delle due scuole cominciano a darsi da fare subito dopo il primo interclasse di ottobre per rendere le feste dei bambini (e perché no, anche delle maestre) ancora più speciali. Il primo vero impegno per entrambe le scuole è Santa Lucia; non si può non festeggiare degnamente la Santa che porta doni ai bambini buoni e carbone a quelli più birbanti. In accordo con le maestre, si confezionano sacchettini pieni di caramelle per tutti gli alunni della scuola primaria, anche per quelli che, giunti ormai all’ultimo anno forse non ci credono più o cominciano a dubitare della sua esistenza. All’interno i bambini trovano, tutti gli anni, un piccolo dono e sulla lavagna gli auguri sinceri di Santa Lucia e l’attestazione del suo profondo affetto per loro.
Le rappresentanti potrebbero senza dubbio competere con gli elfi di Babbo Natale nel confezionare i sacchettini: per tutti lo stesso tipo e lo stesso numero di caramelle. Ci si trova nella taverna messa a disposizione da una di loro e si fa un lavoro a catena per riempirli tra chiacchiere, risate e degustazione di dolcetti e castagne. Mentre invece, alla scuola dell’infanzia Silvia Sartori, ogni rappresentante di classe destina una somma alla propria sezione perché le maestre possano acquistare i giochi mancanti.
Ovviamente, non possono mancare anche i dolcetti per le insegnanti, in fin dei conti Santa Lucia non ha età. Nel frattempo, si pensa anche al rinfresco che segue la recita: inizia la corsa all’acquisto del pandoro, del te deteinato per i bambini e si pensa a come allestire il mercatino con i prodotti artigianali cuciti e preparati dalle sapienti mani delle rappresentanti di quinta. Angioletti, gnomi di stoffa, cuori pirografati con gli auguri natalizi e molto altro ancora. Le mamme si mettono alla prova sfornando dolci e biscotti da vendere durante i pomeriggi delle recite. Una parte del ricavato delle vendite viene destinato all’attuazione di alcuni progetti scolastici, in modo tale che tutte le famiglie, anche quelle con maggiori difficoltà economiche possano prendervi parte.
Entrambe le scuole hanno a cuore l’inclusione degli alunni e delle famiglie sotto tutti i punti di vista, in fin dei conti “siamo parte di una grande comunità educante”.
Quest’anno, la scuola primaria “Francesco Baracca” ha scelto la “Luce”; come tema della recita natalizia, un viaggio simbolico attraverso il significato della luce come guida, speranza e calore umano. I bambini illuminano la vita delle comunità e rappresentano la promessa per un futuro migliore, di pace e di inclusione.
Alla scuola dell’infanzia “Silvia Sartori”, invece, il titolo della recita è stato “Fiocco di Neve”, un racconto magico e delicato ispirato alla bellezza e unicità di ogni fiocco di neve, con lo scopo di trasmettere ai piccoli il valore della diversità e dell’armonia. Il periodo è frenetico e le chat di entrambi i gruppi rappresentanti sono roventi. Alla fine di questa corsa tutti- insegnanti, bambini e rappresentanti-sono stanchi ma felici. In fin dei conti, come cantano i bambini: “tutti abbiamo un compito speciale ricordare al mondo che è Natale. Se mettiamo ali al nostro cuore saremo angeli che portano amore”. E come dar loro torto?