Il pianeta di Nina e Bibi, un tempo verde, lussureggiante e pieno di vita, è ormai ridotto a poco più di un desolato deserto. La vorace Ponzia Panza, il folle inventore Tullio Sballio e l’ignorante Savio Sola hanno sterminato gli animali e le piante, distruggendo perfino le scuole. Per questo Nina si è messa in viaggio, alla ricerca di un pianeta bello quanto il suo, dove raccogliere, piante, animali e altre meraviglie per provare a ricostruirlo e ripopolarlo. Riusciranno i bambini ad aiutare Nina nel suo intento? Una delicata favola moderna sul legame indissolubile fra uomo, Natura, istruzione e diritti. “[…] Noi immaginiamo un mondo libero dalla povertà, dalla fame, dalla malattia e dalla mancanza, dove ogni vita possa prosperare. Immaginiamo un mondo libero dalla paura e dalla violenza. Un mondo universalmente alfabetizzato. Un mondo con accesso equo e universale a un’educazione di qualità a tutti i livelli, a un’assistenza sanitaria e alla protezione sociale, dove il benessere fisico, mentale e sociale venga assicurato. Un mondo dove riaffermiamo il nostro impegno per il diritto all’acqua potabile e a servizi igienici sicuri e dove ci sia un’igiene migliore; e dove il cibo sia sufficiente, sicuro, accessibile e nutriente. Un mondo dove gli insediamenti umani siano sicuri, resistenti e sostenibili e dove ci sia un accesso universale ad un’energia economicamente accessibile, affidabile e sostenibile.” da Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 25 settembre 2015 In punta di piedi ad altezza di bimbo.

NOTE DI REGIA a cura di Filippo Tognazzo

Janusz Korczak scrive in una celebre poesia: “è faticoso frequentare i bambini” perché si è “obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti”. Con questo spirito abbiamo iniziato a lavorare a Nina delle stelle. In punta di piedi, per timore. Per rispetto. Consapevoli che per i bimbi le storie sono uno strumento per comprendere meglio il mondo che li circonda. Un altro stimolo ci è arrivato da un documento ufficiale delle Nazioni Unite, Agenda 2030 che, di fronte alla preoccupazione per un futuro problematico, ci spinge con decisione verso un cambiamento del nostro stile di vita. Tuttavia, non volevamo creare uno spettacolo basato sulla paura, ma sulla speranza. Per questo abbiamo pensato di ambientare la storia in un altro mondo, un pianeta lontano e di affidare a una bambina l’unica possibilità di salvezza. Nina ha perso tutto, non per colpa sua, ma a causa della miopia di chi l’ha preceduta. Ma Nina non si è arresa. Ha deciso di partire alla ricerca di nuova vita, di nuova speranza, di un aiuto da parte di chi, fortunatamente, conserva ancora il suo mondo. Un espediente drammaturgico per aiutare i bimbi a prendere coscienza delle meraviglie che li circondano e dei rischi legati a uno sviluppo insostenibile, senza sottoporli a uno stress emotivo eccessivo. Diventati genitori, ora che ai nostri piccoli spettatori si sono aggiunti anche i nostri figli, sentiamo ancora più urgente il bisogno di creare un teatro popolare, a misura di bambino, per aiutarli a orientarsi in un mondo sempre più complesso. Il nostro sogno è che il teatro possa diventare, ancora una volta, il luogo magico dove le ispirate parole dell’agenda 2030 si trasformino in gesti, immagini e suoni. Vogliamo contribuire in questo modo alla costruzione di un futuro migliore per i nostri figli.

Teatro Busan-Nina delle Stelle

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