Sapessi com’è strano /respirare a Mogliano, a Mogliano
Consultate anche in maniera autonoma i dati sull’inquinamento dell’aria in questi giorni nel Veneto: l’asticella è ormai da più di un mese sempre sull’arancione (scadente) e ai bordi del rosso (pessima). Dalla metà di dicembre le polveri sottili (quelle particelle che non vediamo ma che si insediano nei nostri polmoni) superano la soglia di attenzione. La notizia però non fa grande clamore, il Covid e il Quirinale hanno occupato tutti gli spazi delle nostre preoccupazioni.
Domenica faccio un paio di cose… Una bella passeggiata da via Fossati (ancora umana) fino al Ghetto e poi al Tarù, da quelle parti abita anche il sindaco di Venezia. Ha ragione, bella campagna, c’è un bel cielo e una macchina dei carabinieri gira silenziosa. Mi sembra di aver respirato bene, di essermi rinfrancato: non è così. Quando torno a casa telefono ad un amico che lavora all’Arpav e gli chiedo i dati della stazione di controllo di Mogliano. Mi dice che non c’è, la stazione intendo, che bisogna fare riferimento a quella di Treviso, via Lancieri di Novara, hanno fatto uno studio ed è sovrapponibile ai valori della nostra zona. Controllo e mi viene un colpo, sono valori assurdi sempre a ridosso del pericolo, mostrano un inquinamento che non hanno neanche a Pechino. Sì, lo so, non piove da un sacco, la pianura padana è un catino, l’economia ha ripreso a tirare. Tutto vero però io sono affezionato alle mie spugnose sacche polmonari.
Sprofondo in poltrona sconsolato e leggo un quotidiano locale (la Tribuna del 30/01/22 n.d.r) e vado a pagina 17. Vedo che il sindaco di Treviso dopo aver letto questi dati si straccia: “No alla ricreazione all’aperto, meglio non far uscire i bambini “. Beh, decisamente se vuole prendere questi provvedimenti la situazione deve essere seria. Poi leggo a pagina 19 che la sua amministrazione ha intenzione di autorizzare cementificazioni varie per un consumo di suolo pari a 53 campi di calcio. Qualcosa non va, magari sono ingenui, sono brave persone e non sanno che le polveri sottili vengono prodotte dal traffico e dal riscaldamento urbano. Qualcuno deve dirglielo.
E Mogliano? In ottobre sono stati emanati provvedimenti che tutti conosciamo, niente traffico per macchine vecchiotte, niente caminetti e stufe a legna antiquate, niente fuochi all’aperto, aprire le finestre nelle ore centrali… Forse non basta. Le città venete sono in testa, da giorni, a livello nazionale, nello sforamento dei limiti di concentrazione del pm 10 nell’aria.
In un anno: Venezia secondo posto, dopo Torino, con 88 giorni, segue Padova con 84, Rovigo 83, e poi la nostra Treviso di riferimento con 80. Ricordiamo che il limite sarebbe 35 giorni al massimo… insomma non siamo messi bene, occhio ai bambini.
Comunque, tranquilli. Questa settimana c’è Sanremo e quindi il problema è rinviato.
Magari piove…