Susanna Costaglione, vincitrice del Premio Franco Enriquez 2021 per l’interpretazione di Macbeth in cinema e in teatro, riesce con grande maestria attoriale, ad esprimere la psicologia del protagonista alle prese col tormentato desiderio del potere, che lui stesso avrebbe rinunciato ad esaudire per amore del sovrano, se non fosse stato mandato alla rovina dalla sua compagna di vita Lady Macbeth.
Scenari post-industriali incorniciati da un bianco e nero “espressionista” delineano chiaroscuri, ombre e ambientazioni allucinate; musiche di Giuseppe Verdi e inserti sperimentali scandiscono un legame inscindibile tra suono e immagine; un Macbeth inedito, per la prima volta interpretato da una donna, plasma un personaggio androgino, sospeso in un mondo da incubo e divorato dalla solitudine. Una nuova visione del capolavoro di William Shakespeare, in perfetta simbiosi tra cinema, teatro e opera.
Una splendida Susanna Costaglione, agisce in scena nella interazione tra brani del testo e sequenze filmiche ( dal “Macbeth neofilm opera” di Daniele Campea) dettando così un riverbero drammaturgicamente efficace tra teatro e cinema.
Un’occasione imperdibile per ritrovare uno dei classici della produzione shakespeariana in una nuova veste, moderna, avanguardistica e decisamente iconica. Susanna Costaglione, con la sua interpretazione, di Macbeth spezza la dicotomia donna = male, giocando altresì col genere e ribaltando quanto avveniva nel teatro elisabettiano, dove i ruoli femminili erano interpretati da uomini.
Lo spettacolo è un invito a «cedere alla suggestione. Avvertiamo la lezione del teatro di Sarah Kane, quel «paesaggio umano con rovine», in un cui la sopraffazione e la violenza sono al centro della rappresentazione.
Susanna Costaglione fa di Macbeth un nuovo eroe moderno, quasi un novello di Raskòl’nikov, sempre più prigioniero delle proprie nevrastenie. «Macbeth ha ucciso il sonno» e «non si dormirà più»: le azioni scellerate hanno tolto la pace e la serenità dalla mente di Macbeth per sempre.