Venerdì 25 marzo si terrà l’ottavo sciopero globale per il clima, del movimento giovanile Fridays For Future. Se state già pensando “è la solita roba per ragazzi” abbiate un attimo di pazienza, vorrei spiegarvi perché non è proprio così. Se invece state pensando “non è il momento di pensare al clima vista la tragedia della guerra di queste settimane” pazientate un altro poco, cercherò di rispondere anche a voi.
L’ottavo sciopero, dunque. Dopo tre anni di attivismo climatico, viene spontaneo chiedersi: cosa è stato raggiunto?
La risposta ottimistica suona molto: “in questi ultimi anni si sta parlando sempre più spesso della crisi climatica, e per la prima volta la questione sta ricevendo l’interesse della politica, delle aziende e degli enti finanziari”.
Invece la risposta pessimistica: “nonostante la crescente attenzione mediatica, i miglioramenti concreti sono irrisori e ci rimangono solo 4-5 anni per evitare i punti di non ritorno, vale a dire ‘la catastrofe’. Siamo ancora sulla cattiva strada e la gente comune sembra incapace di rendersene conto. “
Noi del gruppo locale moglianese ci abbiamo riflettuto e siamo giunti a questa decisione: aderiamo allo sciopero globale del 25 marzo, ma vogliamo portare all’attenzione delle istituzioni una richiesta più concreta e circoscritta rispetto al (un po’ vago) “Agite per il clima!!!”. E cioè?
Un tema importante e attuale è senz’altro quello del consumo di suolo causato dall’installazione del fotovoltaico su terreni agricoli. Per questo il 25 marzo chiederemo al Comune e prima ancora alla Regione di legiferare perché le speculazioni sulle energie rinnovabili non diventino una prassi (come sfortunatamente avviene già con l’edilizia e con i rifiuti). Regolamentare però non vuol dire bloccare tout court la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici, perché – sarete stanchi di sentirlo dire – abbiamo un disperato bisogno di energia pulita.
E qui veniamo alla rilevanza della guerra Russia-Ucraina. Nella crisi geopolitica in cui ci troviamo, gli stati comprensibilmente stanno facendo il possibile per annullare la dipendenza energetica dalla Russia; ma per affrontare l’emergenza “qui e ora” non possiamo permetterci di dimenticare del tutto di un’altra crisi, quella climatica, solo apparentemente distante da noi. Dobbiamo mantenere un minimo di lungimiranza e non fare come alcuni politicanti che auspicano – con sadico entusiasmo – il ritorno del carbone ed invocano l’energia nucleare come deus ex machina.
Potremmo essere ad una svolta: è il momento di uscire dall’indifferenza e farci sentire!
Vi aspettiamo davanti al Liceo Berto il 25 marzo! (Orari, percorso e altri dettagli li trovate in questa scheda tecnica, che vi preghiamo di consultare e condividere!
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