La frontiera divide e al tempo stesso unisce. La frontiera richiama, accoglie o respinge.
Fonde e rimescola popoli e culture. Amalgama, o separa ancor più, lingue e mentalità differenti.
Dipende dal momento storico, dallo stato dei rapporti fra i Paesi confinanti, dal grado di sviluppo delle società.
Ma dove più mondi si incrociano, si raggiungono e si confrontano, è forte nei suoi abitanti – autoctoni o immigrati – il bisogno continuo di riaffermare o ridefinire la propria identità.
Di fare i conti con la propria storia, con il proprio passato, famigliare e collettivo.
Lo sa bene la scrittrice triestina Federica Marzi, che domenica 9 ottobre, alle ore 18.00, presenterà alla libreria “Lovat” di Villorba il suo romanzo d’esordio, “La mia casa altrove” (Bottega Errante editore).
Nel libro, ambientato fra Trieste, l’Istria e la Bosnia-Erzegovina, si incrociano le vite e i destini di due donne, l’anziana esule istriana Norina e la ventenne profuga bosniaca Amila.
A farle conoscere è il lavoro estivo offerto alla ragazza come aiutante nei lavori di casa e nell’assistenza al marito infermo di Norina.
Ma è dopo un banale incidente d’auto avvenuto in Istria, con la Panda che Amila prende di nascosto alla sua padrona, che i percorsi dell’istriana e della bosniaca si intrecciano in maniera profonda, spalancando ad entrambe la porta sulla storia, diversamente ma parimenti tormentata, dell’altra.
E rivelando al lettore la condizione impalpabile dello spaesamento, dello straniamento e smarrimento che si trova a sperimentare ogni esule, ogni migrante, oggi come ieri costretto a cercare il proprio riscatto o una speranza di migliore futuro, in un “altrove”, quasi mai facile.
Treviso 07 ottobre 2022 – Presentazione del libro molto coinvolgente, lo leggerò senz’altro. Gianni Milanese